Dal 27 al 30 dicembre 2019 un gruppo di 25 giovani, fr. Enrico, fr. Valentino, sr. Milena, don Antonello e Pasqualina (la cuoca) hanno vissuto una bellissima esperienza ad Assisi, ospiti presso “Villa Eteria”. Siamo partiti da varie zone del Piemonte per percorrere le orme di Francesco e Chiara: alcuni provenienti da Torino e dintorni, altri da Novara e un gruppetto da Villar Focchiardo, piccolo paesino in Val di Susa.
Il lungo viaggio è iniziato all’alba, ha previsto alcune soste e nel primo pomeriggio siamo giunti a destinazione; ci siamo sistemati in casa ed eravamo subito pronti per una passeggiata tra le vie di Assisi. Siamo così giunti al Santuario della Spogliazione, dove abbiamo ascoltato la prima catechesi, che ci ha permesso di riflettere sul come e per chi ci vestiamo, partendo dalle abitudini di Francesco, che nei primi anni di vita attraverso l’abbigliamento esprimeva la sua originalità, il desiderio di apparire e la voglia di riscatto sociale. Abbiamo avuto anche la possibilità di pregare presso la tomba del venerabile Carlo Acutis, giovane quindicenne morto nel 2006 per leucemia fulminante, autore di una frase che ci ha colpito molto e abbiamo ripetuto spesso durante il soggiorno: “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”.
Il secondo giorno, durante la mattinata, abbiamo visitato la Basilica di San Francesco guidati dal bravissimo Fra Simone, che ha saputo mixare storia, fede, vita, cuore, guidandoci con sorriso e ironia in un viaggio coinvolgente e molto interessante. Seguendo il filo conduttore della spogliazione, ascoltando le sue parole, ci siamo lasciati trasportare e incantare dalla santità di Francesco, che ancora oggi parla alla vita di noi giovani in ricerca.
Nel pomeriggio abbiamo vissuto un’altra emozionante tappa presso l’Eremo delle Carceri, dove Francesco trascorreva parecchio tempo durante l’anno per rinnovare il suo cuore, aggrapparsi alla Vera Roccia, spogliarsi delle paure per rivestirsi di coraggio: anche noi siamo stati invitati a rilanciare la nostra vita con quel coraggio che nasce dall’intreccio tra le nostre paure e la fiducia in Colui che è sempre pronto ad accogliere le fragilità e le debolezze per trasformarle in Bellezza!
Domenica mattina, invece, subito dopo la Messa, abbiamo camminato un’oretta per raggiungere San Damiano. In questo luogo Francesco ha iniziato a mettersi in moto, partendo da quello che ha compreso inizialmente, senza sapere dettagliatamente ciò che Dio aveva sognato per lui. Anche noi abbiamo potuto riflettere sugli aspetti della nostra vita sui quali siamo chiamati a ripartire proprio ora. In questo luogo Francesco, in diverse occasioni, ritrova la sua vera identità nell’Alto e Glorioso Dio, Colui che illumina le tenebre del cuore mio: abbiamo meditato e gustato le parole che Francesco ha scritto davanti a quel Crocifisso.
Durante il pomeriggio, in continuazione con le emozioni vissute al mattino, abbiamo pregato davanti al vero Crocifisso di San Damiano presso la Basilica di Santa Chiara. E abbiamo anche ricevuto un grande dono: incontrare due clarisse, che con semplicità e libertà hanno risposto alle nostre domande. Ci hanno ricordato che Chiara rappresenta le radici di quell’albero che Francesco rappresenta, cioè il sostegno e la linfa vitale. Oltre alla grata, impossibile non cogliere molta pace e gioia, quasi invidiabili, chiari segnali di chi ha messo Dio al centro della propria vita, dedicandosi completamente all’intimità con lo Sposo.
L’ultima mattinata siamo stati a Santa Maria degli Angeli e, dopo la catechesi, abbiamo avuto un po’ di tempo per pregare in Porziuncola, luogo di Misericordia, porta del Paradiso e grembo del mondo. Dio ci vuole incontrare nei luoghi tenebrosi e sterili delle nostre vite, nelle situazioni e relazioni che ci fanno soffrire, per ricordarci con energia e incoraggiamento che il Suo Amore è più potente di qualunque morte e peccato, che Lui ha scelto di morire per poter prendere la nostra morte e consegnarci la Sua Vita. Ci chiede con la tenerezza di un padre di poter stare accanto a noi in quella parte di cuore che sta soffrendo, per ricordarci che noi siamo stati creati per essere felici, per la Vita, la Pienezza, l’Eternità … semplicemente per il Paradiso!!
Nel pomeriggio siamo ripartiti per tornare in Piemonte.
In questi giorni non sono mancati giochi, scherzi, balli, canti, cori e applausi per i cuochi, riconoscenza e gratitudine per chi si è fatto voce di Dio attraverso le catechesi, risate, amicizia, auguri, semplicità, famigliarità, nuove conoscenze, lacrime, pianti, abbracci, emozioni forti, interrogativi e scelte concrete: un clima relazionale semplice, positivo ma molto arricchente per tutti! Ci siamo sentiti accarezzati dall’Amore di Dio, che ci ha fortemente voluti lì per farci sentire amati da quell’unico Amore libero e liberante che fa rima con Bellezza, Pienezza, Paradiso. Abbiamo assaporato la pace che Assisi sprigiona e ce ne siamo portati a casa un po’, nel taschino di quel cuore nuovo che Dio ci ha donato attraverso questi giorni di Grazia.
E ora tocca a noi tornare alla quotidianità per navigare nel mare dell’esistenza, certi che il Suo Vento soffia, ci incoraggia e ci accarezza dolcemente!!
Chiara